Dove non arrivano le parole, lo fanno i gesti. E quello di Andrea Fischetti, oggi, qualche nota di merito la richiede. Minuto numero 17, calcio di rigore conquistato da Marchetti. Sul dischetto va il numero 10, che non sbaglia e riporta il City momentaneamente in avanti. Niente corse però, né balletti. Solo un abbraccio con i compagni, poi un inchino rivolto alla tribuna del Superga, con le mani giunte in segno di scusa, per l’esito di un campionato che nessuno avrebbe voluto veder finire così. Un’ammissione che vale più di tanti discorsi e demarca bene quanto sia importante essere uomini prima ancora che calciatori. “Sì, quel gesto voleva essere un vero e proprio atto di scuse, verso una tribuna che nel corso di questi mesi c’è sempre stata, nonostante le cose con andassero bene” ha detto Fischetti a fine gara. “Avevo pensato di farlo già in settimana e volevo fortemente segnare un gol per poterlo metterlo in atto. Credo andasse fatto, perché penso potessimo fare di più e prestazioni come quelle di oggi o contro il Bisceglie mi lasciano tanto rammarico dentro. Poi, come spesso ha ripetuto il capitano, Tiziano Carnevali, siamo mancati un po’ sotto il punto di vista dell’esperienza”. Ma quanto la squadra sentisse il momento, si è capito anche dopo ogni gol, a cui è sempre seguito un forte abbraccio di gruppo. “Non è stato casuale. Prima della partita ci eravamo parlati, concordando che ci saremmo abbracciati dopo ogni rete, senza pensare a chi avesse realizzato il gol. Volevamo far vedere che questo gruppo è sempre stato compatto, anche e soprattutto dopo partite come Agropoli o contro la Nocerina. Ci siamo sempre dati una pacca sulla spalla e confortati l’uno con l’altro, cercando di ripartire”. Terminate le gare casalinghe, resta ora un ultimo capitolo da scrivere. Il Città di Ciampino chiuderà domenica prossima questo campionato di D, ad Apricena, contro una Madrepietra pienamente in lotta per un posto nei playout. Ma nonostante questo, come a BisceglieFischetti e compagini non vogliono recitare il ruolo di vittima designata. “Noi andremo lì con la stessa mentalità mostrata a Bisceglie e pensando di stare affrontando la squadra più forte del campionato, perché dobbiamo onorare gli sforzi fatti da tutti, questa maglia e il simbolo che c’è cucito sopra. Daremo tutto noi stessi, fino alla fine”.