Una società di calcio non è fatta solo dai dirigenti e dai giocatori. Sono molte, infatti, le persone che lavorano ogni giorno per permettere che tutto vada per il meglio, tenendo sotto controllo ogni cosa che ruota attorno al City. Tra di essi c’è Donato Piliero, storico personaggio che chiunque abbia messo piede nella casa della Polisportiva Città di Ciampino ha incontrato almeno una volta. Lui di mestiere fa il custode del centro sportivo Superga, ma la sua passione sono le sculture nelle pietre, come dimostrano tutte le piccole opere d’arte che circondano l’area spogliatoi.

Siamo andati a fare due chiacchiere proprio con lui, che ci ha raccontato la sua storia. “Lavoro qui ormai dal 2002”, spiega Donato, “e all’epoca non c’era praticamente nulla. Il campo era ancora in terra, c’erano solo alcuni spogliatoi e dal piazzale partiva un vialetto che arrivava fin dove oggi ci sono le tribune. Lì c’era solo un ammasso di terra, e si rischiava anche di cadere! Io allora lavoravo come guardiano in un deposito di gasolio: un giorno, all’improvviso, il proprietario morì in un incidente stradale, lasciando il figlio di 31 anni alla guida dell’azienda. Ben presto lui convocò tutti i dipendenti, me compreso, e ci comunicò che avrebbe cessato l’attività, così io rimasi senza lavoro. Mia moglie era disoccupata, una delle mie figlie doveva sposarsi e l’altra studiava neurofisiopatologia all’università, quindi la situazione era molto difficile per la mia famiglia. Fortunatamente un mio vicino di casa venne a sapere che cercavo lavoro e mi disse che qui al centro sportivo cercavano un guardiano. Così parlai con Mario Altissimi e arrivai qui: inizialmente solo il sabato e la domenica, poi dal 2003 a pieno servizio. In quell’anno infatti vennero fatti molti lavori: la tribuna, il piazzale, la segreteria, insomma l’impianto fu rimodernato e io iniziai a lavorare ‘sul serio’. Ecco, da allora sono passati 15 anni!”.

Oggi Donato si occupa un po’ di tutto: fa il custode, è vero, ma anche il giardiniere e, appunto, l’artista. “Purtroppo ho scoperto tardi le mie doti (ride, ndr), altrimenti sarei potuto diventare famoso! È iniziato tutto per caso, prendevo dei calcinacci che trovavo qui in giro mentre facevano i lavori e che mi ricordavano qualcosa, e li trasformavo in sculture nella pietra. Per me sono delle vere opere d’arte e mi ricordano la mia Matera, diciamo che questo che si trova nell’area spogliatoi è un po’ il mio museo personale!”.

Perché Donato ha alle spalle una vita vissuta a pieno, partita appunto dalla sua Matera e arrivata a Ciampino solo dopo una lunga esperienza all’estero. “Sono partito per l’Inghilterra nel 60, seguendo mia sorella, e lì ho fatto un anno di scuola per poi rimanere per ben 26 anni. Nel 1972 ho conosciuto mia moglie, originaria della provincia di Salerno e anche lei emigrata come me fin da quando aveva 8 anni. L’anno successivo ci siamo sposati e abbiamo avuto due figlie: Luciana e Antonietta. Sono tornato in Italia nel 1986, quindi sono ormai più di 30 anni che vivo qui a Ciampino: oggi sono nonno di due nipotini bellissimi, Andrea di 11 anni e Alessia di 9, quindi la mia famiglia è al completo!”.

Il Superga, poi, è come una seconda casa per Donato, che ogni giorno è qui a fare il suo lavoro, regalando un sorriso a tutti coloro che per un motivo o per l’altro arrivano al centro. “Oggi questa è una bellissima struttura, rispetto a quando sono arrivato è cresciuta tanto e sono stati fatti ingenti investimenti. Sicuramente c’è più lavoro, perché i tesserati sono aumentati parecchio e con loro le cose da fare, ma mi piace e sono felice. Ne ho viste di facce passare, ne abbiamo festeggiate di vittorie in questi anni! Per quanto mi riguarda, rimarrò qui finché Tonino Cececotto non deciderà di cacciarmi… Prima di andare via e ritirarmi a vita privata, però, dovrò realizzare un monumento in una roccia di capitan Carnevali: sono anni che me lo chiede, direi che se lo merita!”.