“Si parla di una società in crisi? La gente è invidiosa e probabilmente iniziamo a far paura”

 

La stagione regolamentare del settore giovanile è ormai giunta al termine, e si è conclusa nel migliore dei modi: il trionfo della Juniores di mister Moretti ha regalato al City quel tassello che ancora mancava, proiettando il club di Via Superga nel ristretto circolo delle società che vantano tutte le categorie giovanili in Elite. Già a dicembre, quando le cose non andavano nel migliore dei modi per i 2000 del Città di Ciampino, Gianluca Mirra si era sbilanciato, con una frase che non lasciava molti dubbi sugli obiettivi del club: “Con la Juniores vinceremo il campionato”. Così è stato, ed è proprio da questa frase che siamo voluti ripartire per fare il punto della stagione con il Direttore Sportivo del Città di Ciampino.

“La stagione della Juniores è stata fantastica, e il risultato ottenuto dai ragazzi ci dà la possibilità per la prima volta nella storia del Città di Ciampino di avere tutte le categorie Elite: sappiamo quanto questo sia complicato e raro nel panorama del calcio laziale, e noi siamo onorati di essere tra i pochi club che possono fregiarsi di questo merito. Il risultato che abbiamo ottenuto lo definirei straordinario perché abbiamo messo in campo tutto il nostro carattere, tutta la nostra bravura tecnica e tattica, sempre in memoria di Valerio Iannotti che ci ha dato quella spinta in più, quella forza morale per raggiungere questo risultato. Ci tengo a fare un ringraziamento speciale ad Andrea Moretti perché ha preso la squadra in un momento difficile, in cui lo spogliatoio era in una situazione di sfaldamento: lui è riuscito a mettere tutto in riga e ripartire con una vittoria contro quella che in quel momento era la prima in classifica, ma soprattutto a fare un girone di ritorno con 0 sconfitte e appena 5 gol subiti. In inverno, quando mi sono sbilanciato, l’ho fatto proprio perché sapevo di avere questo valore aggiunto: le qualità umane di Andrea sono superiori alla media ed è per questo, oltre che per il suo valore di allenatore, che ho creduto fin da subito che l’obiettivo vittoria sarebbe stato raggiunto”.

Mister Moretti nel post partita ci ha tenuto a ringraziare tutto il suo staff, come peraltro hai fatto anche tu in un post pubblico su Facebook. Il valore del gruppo ancora una volta è stato fondamentale…

“È vero, anzi ci tengo ad aggiungere un ringraziamento per Riccardo Castrichini che è stato il preparatore atletico della Juniores per la prima parte della stagione e che poi per motivi di lavoro ha dovuto lasciare, tenendo solo gli Allievi. Approfitto di questa intervista per citarlo e ringraziare di nuovo anche gli altri: Jacopo Giordano, Angelo Bambina, Paolo Agostini e Paolo Clementi. Se questo successo è arrivato la componente più importante sono stati i giocatori, ma subito dopo il merito è di Andrea Moretti e tutto il suo staff perché hanno svolto il loro lavoro con grande passione, professionalità e amore per i ragazzi”.

Se la Juniores ha conquistato l’Elite, le altre squadre dell’agonistica sono state brave a mantenerla raggiungendo la salvezza a diverse giornate dalla fine. Visti i risultati può sembrare che sia stato semplice, ma non dimentichiamo che in estate alcuni gruppi sono stati ricostruiti quasi in toto, e questo amplifica l’importanza del risultato ottenuto.

“Se guardiamo al passato la situazione non era così rosea soprattutto in alcune categorie dove tanti ragazzi avevano deciso di cambiare, senza contare che anche noi avevamo cambiato tanto sia dal punto di vista dirigenziale che nel parco allenatori. Il prossimo anno, invece, sarà all’insegna della continuità: l’idea della società è quella di ripartire da tecnici come Olivetti, Francolini e Di Cori che quest’anno hanno fatto un lavoro straordinario dimostrando di meritare la conferma. Per quanto riguarda Maistrello, nonostante l’avesse meritata sul campo ci siamo lasciati con una stretta di mano: abitando a Maccarese faceva un grosso sacrificio lavorando qui, ma abbiamo mantenuto ottimi rapporti e approfitto per ringraziarlo del lavoro svolto, cosa che ho già fatto in un messaggio che gli ho inviato privatamente.

Analizzando le singole categorie, gli Allievi di Di Cori hanno fatto benissimo non solo per quanto riguarda i risultati: molti 2001 si sono affacciati in prima squadra, testimoniando un percorso di crescita importante.

“Mi permetto di dire che a tratti abbiamo espresso il gioco migliore del girone: ho ancora negli occhi la partita di ritorno contro l’Atletico 2000, dove abbiamo battuto una squadra che è arrivata a giocare le finali e a fine partita abbiamo ricevuto gli applausi di tutti i presenti. Questo premia il lavoro fatto da Giulio Di Cori in questa stagione, che credo che si sia conquistato sul campo la possibilità di continuare ad allenare categorie importanti qui a Ciampino”.

Degli Allievi Fascia B hai accennato in precedenza parlando di Maistrello, ma soffermiamoci sui grandi risultati ottenuti da questo gruppo.

“I ragazzi sono stati bravissimi e ci hanno portato con grande dignità alla salvezza, e anche per questo ho un grosso rammarico: 4 giocatori che lo scorso anno vestivano la maglia del Città di Ciampino hanno giocato la finale tra Accademia e Vigor Perconti, e tre di loro l’hanno addirittura vinta; un altro di loro, invece, ha raggiunto le semifinali con l’Urbetevere: avere dei giocatori come loro ci avrebbe dato l’opportunità di fare il salto di qualità, ma non dimentichiamo che questa squadra ha raccolto 41 punti, e per le prime giornate è stata ben salda in vetta alla classifica. Per questo faccio un applauso al mister e ai ragazzi che hanno lottato ogni sabato per ottenere quei risultati e raggiungere l’obiettivo prefissato”.

Procediamo con il gruppo di Francolini: a metà percorso sembrava quello più a rischio, ma sia te che lo stesso tecnico ci avete sempre creduto, al punto che in una sua dichiarazione lui affermò che parlare di obiettivo salvezza era quasi un’offesa vista la qualità dei suoi ragazzi. Con il senno di poi, aveva ragione…

“In questo accomuno i 2003 e i 2004, ma in parte anche i 2001: quando si ha a che fare con allenatori che mettono il gioco davanti al risultato è inevitabile che nelle prime giornate ci sia un po’ di sofferenza e si possano perdere dei punti importanti. Noi abbiamo sempre creduto in loro perché sono insegnanti di calcio, allenatori che mettono la crescita del giocatore davanti al risultato e avendo dei buoni elementi non abbiamo mai temuto la retrocessione. I risultati parlano chiaro perché i 2003 sono arrivati settimi, ci siamo tolti la soddisfazione di sconfiggere il Carso o giocare alla pari con la Lodigiani, ma anche di battere tutte quelle squadre che erano su un livello similare al nostro. Non dimentichiamo che parliamo di un girone in cui Vigor Perconti e Nuova Tor Tre Teste sono rimaste fuori dalle finali e arrivare settimi è per noi motivo di orgoglio. Da qui la scelta di confermare l’allenatore e buona parte dei ragazzi perché hanno dimostrato ampi margini di crescita”.

Infine il gruppo di Davide Olivetti, che ha fatto un girone di ritorno da applausi…

“Come detto, Olivetti è un insegnante di calcio, ma in questo caso aggiungo che il merito è stato anche della società che non lo ha mai messo in discussione, dandogli la massima fiducia e proteggendolo anche quando le cose andavano male. Siamo sempre stati convinti del valore del tecnico e del gruppo, e il tempo ci ha dato ragione: il girone di ritorno è stato superlativo e non possiamo che fare i complimenti a tutti, visto anche il calibro degli avversari che la squadra ha dovuto affrontare”.

Per concludere questa panoramica, una parola per il gruppo di Bortoloni e per i ragazzi del 2005.

“Quello di Bortoloni è un gruppo di ragazzi straordinario che ha sempre seguito le indicazioni del mister. Ci tengo a ringraziarlo perché lui per primo ha preso con grande serietà questo incarico, e nonostante il suo passato in Elite si è calato nella parte in modo perfetto. I suoi ragazzi hanno vissuto una bella esperienza nel torneo di Grottammare, dove hanno portato lo stemma del Città di Ciampino con grande dignità e orgoglio, e questo mi fa molto piacere. Per quanto riguarda i 2005, sono entrati a gennaio sotto la mia gestione e ho imparato a conoscerli. Forse questa è l’età più difficile perché i ragazzi che arrivano dalla scuola calcio iniziano a confrontarsi con la competizione, l’importanza del risultato, l’idea di accettare che qualcuno sia confermato e qualcuno no. Fare delle scelte è molto difficile, stiamo lavorando per sbagliare il meno possibile perché questi ragazzi meriterebbero tutti la conferma per l’impegno che ci hanno messo”.

I presupposti per una nuova stagione di successi ci sono tutti, per questo la domanda nasce spontanea: da dove nascono le voci di un City in crisi, di acquirenti pronti a rilevare la società, di un club in punto di morte?

“Penso che nella vita tante persone si divertono a mettere zizzania dove non c’è e a complicare il lavoro degli altri. Il Città di Ciampino negli ultimi anni ha avuto una crescita esponenziale e inizio a pensare che a qualcuno possa dare fastidio, che possa fare paura l’idea che questa crescita possa continuare. Pochi giorni fa abbiamo festeggiato la vittoria del campionato Juniores e quotidianamente mi confronto con il presidente Cececotto per parlare del futuro: il suo progetto per il settore giovanile è un progetto da vero imprenditore, nonostante lui tenga ai ragazzi del Città di Ciampino come se fossero tutti figli suoi. Passa qui pomeriggi interi al mio fianco a guardare allenamenti e partite, quindi credo che le voci che circolano vadano considerate come i fischi di paura rivolti verso il giocatore più forte della squadra avversaria… Sicuramente ci saranno dei cambiamenti, perché se la prima squadra negli ultimi anni ha sempre giocato per vincere, dal prossimo anno potrebbe cambiare l’ottica in cui viene vista, perché l’obiettivo è quello di favorire il lancio di giovani ragazzi che meritano e non alla vittoria di campionati. Per quanto riguarda il settore giovanile, il nostro obiettivo è quello di confermare i nostri ragazzi perché chi ci ha dato fiducia merita di rimanere qui con noi. Come tutte le squadre di calcio, però, puntiamo a migliorarci quindi ci tengo a sottolineare una cosa: le nostre porte sono aperte per i giocatori forti, ma avendo rose già competitive per essere presi in considerazione dovranno dimostrare di essere veramente meritevoli perché la priorità è per i ragazzi che sono già con noi”.