Si dice spesso che a lungo andare l’allievo supera il maestro: se questo detto è reale non deve essere stata facile la vita di Giulio Di Cori, che quest’anno ha avuto a che fare con un bel po’ di Allievi. E, vista la salvezza raggiunta a diverse giornate dal termine del campionato, non deve essere andata poi così male! È per questo che per presentarvi in un’intervista doppia due dei protagonisti della stagione degli Allievi Elite, Leonardo Boccuto e Andrea Guarnieri, siamo partiti proprio dalle parole di mister Di Cori. Che, bisogna dirlo, è andato in difficoltà quasi come se gli avessimo chiesto di fare a meno di uno dei due in una partita fondamentale per le sorti della sua squadra!

“Un aggettivo per definire questi due? Troppo difficile farlo con una parola sola, concedimene qualcuna in più! Boccuto quando abbiamo iniziato la preparazione in estate non era in grandissime condizioni, sia atletiche che tecnico tattiche. Le prime partite infatti è rimasto fuori, accomodandosi in tribuna, e per uno che lo scorso anno faceva il capitano non deve essere stato facile. Probabilmente se avesse potuto mi avrebbe ammazzato… Invece si è messo lì, a testa bassa, insultandomi forse ma lavorando sodo: ha capito quello che volevo ed ha fatto dei miglioramenti incredibili, ha sposato il mio modo di fare calcio a livello tattico e caratteriale con un’abnegazione totale. Per descriverlo dico che è uno che non si tira mai indietro, che dà sempre tutto ed è attaccatissimo a questa società al punto che credo dorma con la maglia del City! Da quando gli ho dato la prima possibilità di giocare non è più uscito dal campo, dimostrandosi fondamentale per questa squadra, e credo per lui sia una bella soddisfazione. Guarnieri per evidenti caratteristiche fisio“gnomi”che è paragonabile a Pizarro: piccolino, baricentro basso, fianchi larghi, ha gli stessi movimenti del fantasista ex Roma e i compagni lo hanno soprannominato proprio “El Pek”. È il classico calciatore del quale un allenatore non potrebbe mai fare a meno, deve ancora crescere ma è un ragazzo d’oro e un giocatore sul quale so di poter fare sempre affidamento. Nell’ultimo periodo ha avuto una flessione fisica che non lo ha aiutato, ma è fisiologico perché ha giocato sempre dall’inizio della stagione senza mai tirare il fiato. Lui, però, è dotato di grande intelligenza tattica e sa gestirsi: quando sta bene fisicamente e riesce ad abbinare alla sua qualità anche la quantità è straripante, e lo è stato in molti momenti della stagione”.

Non male come introduzione per questi due giovani campioncini classe 2001, ai quali lasciamo la parola per raccontarci le loro storie. (Per comodità di lettura, le risposte di Andrea Guarnieri saranno riportate in corsivo).

Nome?

Leonardo.

Andrea.

Cognome?

Boccuto.

Guarnieri.

Ruolo?

Difensore centrale.

Centrocampista.

Da quanti anni sei al Città di Ciampino?

Dieci, praticamente da sempre!

Io da nove anni, da quando ho iniziato la scuola calcio.

Siete due veterani… Avete fatto tutta la trafila nel settore giovanile del City, ma come siete arrivati al Superga?

Mio zio è il presidente Cececotto, quindi per me è stato praticamente naturale venire a giocare qui. Lui mi ha coinvolto fin da subito, e oggi per me questa è una seconda pelle: non esagero nel dire che vivo per il Città di Ciampino.

Io invece abito a Morena, e nell’anno in cui ho deciso di iniziare a fare la scuola calcio la società del Morena ha chiuso. Mio padre è un vecchio amico di Claudio Peroni, giocavano insieme da giovani, e sono venuto qui, dove oggi mi sento a casa. Dopo tanti anni è naturale sentirsi legati all’ambiente.

Alcuni vostri compagni hanno avuto la soddisfazione di esordire in prima squadra, e credo che questo sia il naturale obiettivo per chi passa tanti anni in un club. Ma guardando alla stagione degli Allievi Elite, avete raggiunto la salvezza con diverse giornate di anticipo disputando un grande campionato. Qual è stato il vostro segreto?

Sicuramente la forza del gruppo, ma una grossa mano ce l’ha data anche il mister Di Cori, che è stato bravo a coinvolgerci e a farci remare tutti verso uno stesso obiettivo. C’è da dire però che in questa squadra c’è tanta qualità e tanta gente che vale, quindi era naturale far bene.

Sono d’accordo con Leonardo, e credo che proprio vista la qualità di cui parla avremmo potuto fare anche qualcosina in più.

Beh, ancora non è finita… A due giornate dal termine come si tiene alta la concentrazione di una squadra già salva?

Il mister ci ha detto che dobbiamo vincerle tutte fino alla fine per una nostra soddisfazione personale, e questo ci aiuta a dare sempre il massimo.

L’obiettivo ora deve essere quello di arrivare il più in alto possibile, per onorare al meglio la stagione.

Qual è stata la squadra che vi ha impressionato di più?

Sicuramente la Nuova Tor Tre Teste. Si sapeva che era la squadra più forte e lo ha confermato.

Sono d’accordo, non c’erano molti dubbi. Sono di un altro livello e la classifica li sta premiando.

Hobby extra calcistici?

Lo studio, perché frequento il Liceo Scientifico e mi porta via parecchio tempo libero. Quello che rimane lo dedico agli amici.

Io frequento il Liceo Linguistico e riesco a gestire i compiti abbastanza bene, mi piace uscire con gli amici nel tempo che mi rimane.

Si parla già di rinunce fatte per il calcio alla vostra età?

Sì, certo: il sabato quando i nostri amici vanno in discoteca noi dobbiamo andare a dormire perché il giorno dopo si gioca, ma sono sacrifici che si fanno volentieri se si ama questo sport.

Personalmente, rinunciare alla discoteca non è un problema perché non sono proprio il tipo. Il fatto di tornare presto però è un sacrificio che facciamo tutti, ma quando si sceglie di dedicarsi al calcio lo si mette in conto!

Fidanzata?

No, niente.

Sì, si chiama Ilaria e stiamo insieme ormai da 9 mesi.

Squadra del cuore?

Roma.

Roma.

Giocatore preferito?

Sergio Ramos.

Iniesta.

Sogno calcistico?

Per il momento vorrei esordire in prima squadra, magari in futuro mi piacerebbe raggiungere club più blasonati.

Io l’esordio in prima squadra l’ho assaggiato, anche se solo in amichevole. Sarebbe bello esordire in campionato o magari avere la possibilità di mettersi alla prova nel campionato di serie D, per rimanere con i piedi per terra senza fantasticare…

E se vi chiedessi di fantasticare?

Beh, l’esordio con la Roma sarebbe un sogno!

La stessa cosa vale per me: potremmo riproporre l’accoppiata vincente del City!

Guardando oltre il calcio, come vi immaginate tra qualche anno?

Se dovessi smettere di giocare, il mio sogno è quello di diventare preparatore atletico, continuando a lavorare sul campo perché questo è il mio pane quotidiano. In settimana studio il lavoro del nostro prof, Castrichini, che è molto preparato e disponibile: mi dà molti consigli e mi piace osservare quello che fa. Dopo il liceo vorrei iscrivermi all’Isef, vedremo come andrà.

Per me è una domanda molto difficile, perché non so assolutamente cosa potrei fare, ma anche a me piacerebbe dedicarmi a qualcosa che sia inerente al mondo dello sport.

Eppure, Andrea, tu hai la faccia da secchione. Vi piace studiare?

Sì, molto!

A me per niente: evidentemente ho solo la faccia!

Materia preferita?

Matematica.

Spagnolo.

Il calcio è sacrificio per chi lo pratica ma anche per chi gli sta vicino. La vostra famiglia quanto vi ha aiutato in questo percorso?

Moltissimo, sia i miei genitori che mio nonno Antonio che mi accompagna sempre agli allenamenti, mi aiuta e mi dà dei consigli. In occasione delle partite, poi, sono tutti lì a seguirmi e sostenermi!

Mio padre mi ha “buttato” in questo mondo e mi segue molto, come tutta la mia famiglia. Oggi anche mia sorella, essendo maggiorenne, mi accompagna spesso agli allenamenti e quando possibile vengono tutti a vedermi giocare la domenica.

Tra quindici anni come ti immagini?

Con una moglie e due tre figli.

Anche io spero di avere una moglie, difficile dire se sarà Ilaria ma chissà… Con due figli e un lavoro.

Se non aveste iniziato con il calcio, che sport avreste praticato?

Rugby.

Tennis.

Quest’anno avete avuto modo di conoscere il direttore sportivo Mirra. Che impressione vi ha fatto?

Abbiamo instaurato un ottimo rapporto, è molto presente e ci dà continuamente dei consigli dicendoci dove migliorare: ci rimprovera quando qualcosa non va, ma allo stesso tempo ci elogia quando facciamo bene.

Non ci conoscevamo, ma fin da subito è stato facile entrare in sintonia. Già da agosto, infatti, è stato sempre molto presente, aiutandoci e supportandoci in maniera costante, e anche dopo aver raggiunto la salvezza non ci ha mai fatto sentire soli.

Cosa pensate di mister Di Cori?

Il mister è un perfezionista, è molto attento ai particolari ed è bravo a partire dai propri errori per crescere e migliorarsi.

Sono d’accordo con Leonardo e se devo scegliere un aggettivo per definirlo dico “aperto”: ci ha dato molta confidenza fin da subito e questo ci ha permesso di lavorare al meglio, dando un valore aggiunto al nostro gruppo.

Il tuo miglior pregio?

La “bomba”!

La mentalità.

E il peggior difetto?

La velocità.

La personalità.

Lo scorso anno entrambi facevate parte degli Allievi Fascia B che hanno vinto il campionato. Che ricordo portate con voi?

Abbiamo fatto un campionato perfetto: il nostro era un gruppo molto unito, e ci è dispiaciuto dover salutare alcuni compagni che in estate sono andati via. La gioia di quella stagione non la dimenticherò mai.

Probabilmente è stata l’emozione più grande che ho vissuto da quando sono qui al Città di Ciampino e da quando ho iniziato l’agonistica. È più facile legare quando si vince rispetto a quando un campionato va male, ma eravamo veramente un gruppo fantastico, fatto di amici e non solo di compagni di squadra.

Quindi è questo il ricordo più bello da quando siete al City?

Non è l’unico: i festeggiamenti quando la prima squadra è arrivata in serie D  sono stati indimenticabili.

Concordo, siamo venuti tutti qui ad accogliere la squadra e festeggiare, è stato bello. Aggiungo però anche il primo campionato che abbiamo vinto con i Giovanissimi, un’esperienza stupenda.

Qualcuno a cui vuoi dire grazie?

Mio nonno Antonio.

Mister Santoni.

Progetti calcistici per il prossimo anno?

Rimanere qui, sperando di essere uno dei pilastri della Juniores Elite.

Anche io spero di restare al City, dopo tanti anni è normale!