Per ogni fine, c’è sempre un nuovo inizio. Che si spera possa essere perfino migliore del precedente. È con queste parole che si potrebbe riassumere il 2018 del Città di Ciampino, che nell’ultimo anno ha cambiato tanto ma ha saputo ripartire con il solito entusiasmo. È di questo che abbiamo parlato con il presidente Antonio Paolo Cececotto, che si è raccontato tra ricordi, speranze e buoni propositi per il futuro, ma soprattutto senza alcun rimpianto per il passato.

Il 2018 si appresta a concludersi per lasciare spazio al 2019. Qual è il bilancio dell’anno passato?
“Il 2018 è stato l’anno in cui siamo ripartiti, dopo aver idealmente concluso quel grande ciclo di 9 anni in cui credo siano state fatte grandi cose. Con la prima squadra siamo arrivati dove non era mai arrivato nessuno, con il settore giovanile abbiamo conquistato l’Elite in tutte le categorie possibili e con la scuola calcio non abbiamo mai smesso di crescere: è da qui che siamo ripartiti per porci nuovi obiettivi”.

Quanto è stato difficile lasciare la prima squadra, mettere il punto e ripartire? Ma soprattutto, a distanza di mesi, lo rifaresti?
“Sì, lo rifarei, perché dopo essersi resi conto che più su dell’Eccellenza non si poteva andare iniziavano a mancare gli stimoli. Se non si può provare a vincere, non ha alcun senso disputare un campionato di Eccellenza. Con Alessandro Fortuna abbiamo scelto di accettare una nuova sfida, quella di raggiungere un giorno le finali con le nostre formazioni di settore giovanile, vedremo cosa riusciremo a fare”.

In questi primi mesi le squadre del settore giovanile sono andate tutto sommato bene, ti aspettavi questi risultati?
“Ci sono gruppi che stanno facendo sicuramente meglio del previsto, altri invece stanno deludendo purtroppo. Siamo partiti ad inizio stagione con la convinzione che la Juniores avesse tutte le carte in regola per arrivare nelle prime posizioni, ma ad oggi dobbiamo renderci conto che qualcosa non è andato come speravamo. Resto convinto del valore dei giocatori e del fatto che Mirko Di Luigi sia uno dei migliori allenatori presenti su piazza, ma come ama dire spesso il mio amico Giordano Moroncelli il calcio non si fa con le figurine ed è impossibile prevedere cosa succederà nel corso di una stagione. Speriamo di raddrizzare qualcosa in corso d’opera perché la stagione è ancora lunga”.

Chi, al contrario, ti ha stupito positivamente?
“I 2005 di Izzi, perché non mi aspettavo che potessimo disputare un girone di andata così tranquillo, con alcune piacevoli sorprese anche dal punto di vista dei singoli giocatori. Per gli altri gruppi siamo in linea con le nostre aspettative. Francolini sta andando molto bene con i 2003, ma d’altronde non è un segreto che a me questo tecnico fa impazzire, per come allena ma anche per come gestisce i ragazzi. Olivetti sta ottenendo buoni risultati con i 2004, e probabilmente con una rosa numericamente più ampia avrebbe potuto fare ancora meglio. Per quanto riguarda i 2002 di Di Cori hanno vissuto un avvio di stagione di alti e bassi ma siamo molto fiduciosi per il girone di ritorno: la prossima gara con la Vigor Perconti potrà dirci di più su dove potremo arrivare”.

Il mercato di dicembre ha confermato, se mai ce ne fosse bisogno, che il Città di Ciampino è una meta ambita per molti visto che sono arrivati giocatori importanti, da piazze importanti.
“Questo non può che far piacere sia a me che ad Alessandro Fortuna: sapere di avere buoni rapporti con le società più importanti del territorio è motivo di orgoglio, e a tal proposito ringrazio ancora una volta il Savio e in special modo il suo presidente Paolo Fiorentini e i direttori Gonini e Capogrossi che hanno permesso a due giocatori importanti di venire al City. Buona parte del merito è ovviamente anche del DS Gianluca Mirra, che da due anni sta facendo un lavoro grandioso che lo vede impegnato ogni giorno e ad ogni ora per il Città di Ciampino. È praticamente impossibile anche per me parlare con lui perché quando è al campo è impegnato in decine di colloqui con i ragazzi o con i genitori, quando non è qui il suo telefono è perennemente occupato perché passa il suo tempo a lavorare, insomma è un uomo di calcio che sta lavorando giorno e notte per il futuro del City”.

Diciamo che anche fare due chiacchiere con il presidente Cececotto non è così facile, visto che sei proiettato a pieno su quello che succede al Superga, soprattutto in questo periodo in cui si sta svolgendo il torneo di Natale, XI Memorial Bruno Cececotto. Come sta andando?
“Come ogni anno il nostro torneo ha coinvolto squadre importanti, mantenendo un elevato livello di qualità. Molti vorrebbero partecipare ma gli spazi e i tempi ristretti ci impongono a malincuore di dover dire di no a qualcuno. Siamo soddisfatti di come stanno andando le cose, il livello è molto alto nel pieno rispetto di quello che ci siamo prefissati per onorare la memoria di mio padre”.

Passiamo appunto alla scuola calcio: anche in questo ambito ci sono stati molti cambiamenti, ma tu non hai mai avuto dubbi che la strada intrapresa fosse quella giusta e i risultati ti stanno dando ragione.
“Non avevo dubbi sul fatto che fosse arrivato il momento di cambiare qualcosa perché dopo tanti anni per chiunque vengono meno gli stimoli e c’è bisogno di voltare pagina e ritrovare la fame necessaria per raggiungere degli obiettivi. La scelta di puntare su Gian Luca Marzullo, Davide Olivetti e Giuseppe Porcella ad oggi si è rivelata vincente, ma non avevo dubbi perché quando si punta sugli uomini ancor prima che sui professionisti non si può sbagliare”.

Cosa sogni per questo 2019?
“Calcisticamente mi piacerebbe arrivare lassù con tutte le squadre e vedere cosa si prova a stare nei piani alti del settore giovanile. Ad oggi, una cosa è certa ed è già una vittoria: i ragazzi vanno in campo convinti e hanno un forte senso di appartenenza. Ogni sabato i 2005 rimangono dopo la loro gara a tifare per i 2003, la domenica i 2004 si fermano dopo aver giocato a vedere i 2002: siamo una grande famiglia, e questo mi rende orgoglioso”.

C’è un ragazzo che useresti per raccontare al mondo cos’è il City?
“Ce ne sono diversi, ma ne cito solo alcuni: Avellini dei 2003 è qui con noi da quando era bambino e sono convinto che potrebbe fare le fortune di più di qualche squadra professionistica perché è un ragazzo eccezionale oltre che un bravo calciatore. Come lui anche Maddalena dei 2002 o diversi ragazzi della Juniores: Fani e Boccuto sono cresciuti qui, ma anche lo stesso Lorenzo Luciani che è arrivato dopo ha già dimostrato di essere uno della famiglia. So per certo che a dicembre ha rifiutato diverse proposte per restare qui e questo gli fa onore. Loro sono alcuni dei volti del City, e il mio obiettivo più grande e di vederli arrivare nel professionismo”.

Spesso scherzando dici che se venisse qualcuno con una valigetta piena di soldi lasceresti tutto. Lo pensi davvero?
“Lo penso perché sono stanco e se non ci fosse il settore giovanile non so se avrei ancora voglia di continuare. Poi però quando mi siedo in tribuna a guardare i 2007 che stanno crescendo o i più piccolini che iniziano mi rendo conto che ho ancora sangue nelle vene per portare avanti questo progetto”.

Che obiettivi hai per il futuro?
“Mi piacerebbe avere qualche squadra lassù e vedere qualcuno dei nostri ragazzi arrivare nel professionismo dopo essere cresciuto qui”.

Qualche ragazzo o, perché no, qualche ragazza visto che nella scuola calcio del City ci sono anche diverse bambine!
“È vero, e non nascondo che nella mia testa si sta facendo sempre più strada l’idea di dare vita ad una squadra femminile. È un pensiero che ho in testa da qualche giorno e che non ho ancora condiviso con i miei collaboratori, credo potrebbe essere un nuovo stimolo per mantenere accesa la nostra fiammella di passione”.

Qual è il tuo augurio per il nuovo anno?
“Mi auguro che tutte le famiglie del Città di Ciampino e non solo possano iniziare il nuovo anno con i migliori presupposti possibili e che i nostri ragazzi possano continuare ad inseguire i loro sogni”.