Un buon avvio, quello degli Allievi Elite, che fin dalle prime giornate di questo campionato hanno dimostrato di non aver alcuna paura di confrontarsi con compagini di un certo livello, riuscendo a tenere testa ad ogni avversario. Merito dei ragazzi, certo, ma ancor prima merito del loro timoniere, Giulio Di Cori, che in estate è entrato far parte dei quadri tecnici del settore giovanile del City. “Quando sono stato contattato per venire ad allenare questo gruppo”, esordisce mister Di Cori, “la società è stata fin da subito chiara: l’obiettivo era quello di raggiungere una salvezza tranquilla lavorando con i nostri giovani, per prepararli al meglio al futuro salto in prima squadra. Ad oggi non posso che essere soddisfatto di quello che abbiamo fatto, e non parlo solo della nostra situazione di classifica. A dirla tutta, infatti, sotto questo punto di vista sono un po’ rammaricato perché per quello che abbiamo costruito avremmo meritato qualche punto in più. La recente partita in casa dell’Albalonga, ad esempio, è lo specchio del nostro avvio di stagione. Con almeno 9 palle gol nitide costruite siamo riusciti ad andare in rete solo due volte, mentre gli avversari pur non uscendo mai dalla propria metà campo hanno ottenuto il pari capitalizzando al meglio due calci piazzati. Insomma, dobbiamo migliorare in cinismo e cattiveria, ma la strada intrapresa è quella giusta. Io sono una persona molto esigente, pretendo sempre il massimo da me stesso quindi figuriamoci dai ragazzi che alleno. Di conseguenza non posso dire di essere totalmente soddisfatto perché so che si può fare meglio”.

Perché Giulio Di Cori è uno che ai suoi ragazzi chiede molto, la domenica nei novanta minuti di gara ma ancor prima durante la settimana, nel corso degli allenamenti, in cui esige da loro il massimo impegno. “Il rapporto con i ragazzi è ottimo”, commenta Di Cori, “anche se ovviamente chi gioca di meno ti guarda in modo diverso da quello che trova maggiore spazio. Con tutti loro, però, si è creato un rapporto di stima reciproca, che ritengo sia fondamentale per lavorare bene. Io dò loro rispetto e lealtà, ed è questo che pretendo di avere in cambio: ad oggi posso dire che tanto sto dando e tanto sto ricevendo, e questo è già un risultato importante quando si lavora con una fascia di età particolare come questa”.

E se il gruppo degli Allievi Elite sta facendo così bene il merito è proprio del lavoro svolto in settimana, che ha permesso una evidente crescita dei singoli, che si è rispecchiata naturalmente nella crescita del gruppo. “Non faccio nomi ma ci tengo a dire che i ragazzi sono cresciuti tanto in questi mesi, soprattutto dal punto di vista caratteriale, dimostrando una maturità ed una sensibilità incredibili, che non mi sarei aspettato da loro. Da alcuni di essi, però, pretendo di più perché tendono ad accontentarsi, a fare il loro compitino senza andare oltre, mentre dovrebbero capire che bisogna lavorare duramente, perché solo facendolo si otterranno i risultati desiderati”. Puntiglioso e preciso, ambizioso quanto basta ma allo stesso tempo umile, il tecnico degli Allievi Elite ha saputo inserirsi alla grande nella grande famiglia del Città di Ciampino, grazie alla collaborazione quotidiana con il direttore sportivo Gianluca Mirra e all’apporto costante di tutta la dirigenza. “Quando sono arrivato qui non conoscevo nessuno”, continua Di Cori, “ma oggi credo di poter dire che ho instaurato un ottimo rapporto con tutta la società. Mirra per il ruolo che svolge è sicuramente quello con cui ho legato di più, ci sentiamo praticamente ogni giorno e la sua è una presenza costante sulla quale so di poter contare in qualsiasi momento. Con il Direttore Generale Giordano Moroncelli e con i presidenti Cececotto e Fortuna invece c’è un rapporto di stima, testimoniato dai fatti e non solo dalle parole. Non dimenticherò mai, ad esempio, quello che mi hanno detto dopo la brutta sconfitta dei miei ragazzi a Trastevere. In quell’occasione mi sono sentito appoggiato dalla società, sostenuto, e da loro ho ricevuto solo parole di conforto nonostante il risultato del campo fosse stato a dir poco pessimo. Grazie a questo tipo di atteggiamento una sconfitta, anche se sonora, può trasformarsi in un punto di partenza, diventare un risultato perfino più salutare di una vittoria nel percorso di crescita dei ragazzi. Non a caso, al di là del risultato del campo a loro dico sempre una frase: il giorno dopo la partita è un giorno nuovo. Bisogna essere bravi a resettare, lavorando sui propri errori e su quanto di buono è stato fatto”.

È partendo da questi presupposti che Giulio Di Cori sta guidando i suoi Allievi verso la salvezza richiesta dalla società, con la consapevolezza che non bisogna precludersi nulla ma al contrario si deve guardare avanti senza porsi alcun limite. “Sono una persona molto ambiziosa ed esigente sul lavoro come nella vita, e il mio obiettivo è sempre quello di fare il meglio possibile. È per questo che spero di raggiungere quanto prima la matematica salvezza in modo da poter guardare oltre: questo è un campionato strano, molto equilibrato, e quando ti trovi attaccato al treno di testa è naturale guardare verso l’alto e porsi obiettivi ambiziosi. La difficoltà più grande per me, in questo momento, è quella di far capire a questi ragazzi dove stiamo andando: la maggior parte di loro lo scorso anno ha disputato un campionato regionale, vincendo tutte le partite 5-0, 6-2 e via dicendo, e festeggiando praticamente ogni settimana. Ora la musica è cambiata, il campionato Allievi Elite è molto difficile ed è per questo che non dobbiamo mai abbassare la guardia né mollare la presa, perché altrimenti gli avversari ti divorano in un boccone. Sono fiducioso perché la strada è tracciata, ma ne rimane ancora molta da percorrere. Quello che dobbiamo fare è continuare a lavorare come abbiamo fatto finora, senza mai sentirci soddisfatti né appagati”.