L’uscita dei calendari dell’Eccellenza sancisce di fatto l’inizio della nuova stagione per il Città di Ciampino, che si presenta ai nastri di partenza con tanta voglia di far bene. “Per quanto riguarda i gironi, diciamo che ce lo aspettavamo… è pur vero che dopo un anno tra Campania e Puglia non ci spaventa nulla!”, commenta il presidente Antonio Paolo Cececotto, “Abbiamo allestito un’ottima squadra ma non nascondo che se fosse stato per me la prima squadra l’avrei definitivamente abbandonata. Se non ci fossero stati i ‘due Giordani’, il direttore Moroncelli e mio figlio, oggi non saremmo qui. Poi, si sa, l’appetito vien mangiando e a quanto pare con il nostro DG le squadre mediocri non si possono allestire! Scherzi a parte, abbiamo costruito un bel mix di giocatori esperti e giovani, e mi fa sorridere il fatto che molti abbiano scelto di rimanere dopo lo scorso anno: evidentemente qui a Ciampino non si sta così male! Non a caso qualcuno (Pedrocchi, ndr) ha deciso di tornare, ma d’altronde lui era andato via per una scelta tecnica di chi, forse non a caso, oggi allena – altrove – i 2003…”.

A proposito di giovani, anche il settore giovanile riparte con ottime prospettive, dopo che l’ultima stagione ha regalato al City anche l’ultima delle categorie “Elite”…
“Anche per quanto riguarda il settore giovanile sono molto ottimista, perché l’arrivo di Gianluca Mirra ha portato una ventata di novità e professionalità che mi dà la certezza che potremo toglierci belle soddisfazioni. Mirra è il direttore che piace a me, una persona che non sale sul piedistallo e che preferisce fare piuttosto che apparire. Lavora sotto traccia, con dedizione e professionalità, e con lui ho l’impressione di essere tornato ai tempi di Roberto Vichi. Ancora oggi raccogliamo i frutti del suo lavoro, nonostante non ci piaccia sbandierarli come invece fanno in molti: quest’anno ad esempio due nostri gioiellini sono passati alla Roma, e per noi queste sono le soddisfazioni più grandi”.

E poi c’è la scuola calcio, e la consapevolezza che non si può che proseguire lungo una strada intrapresa ormai diversi anni fa.
“Claudio Peroni ha lavorato bene e continuerà a farlo, a braccetto con Moroncelli e Mirra. Noi ci stiamo impegnando per garantire ulteriori migliorie, e a breve inizieranno i lavori per un altro campo da calciotto che offrirà un nuovo spazio di lavoro per gli allenamenti. Mi piace pensare che con la retrocessione si sia chiuso un ciclo che ci ha visto partire dalla seconda categoria e arrivare in serie D, conquistare tutte le categorie Elite nel settore giovanile e veder crescere la nostra scuola calcio. Da oggi iniziamo un nuovo ciclo fondato sulla cultura del lavoro: noi parliamo con i fatti, e continueremo a farlo”.

Per nulla spaventato dalla nascita di una nuova società di calcio a Ciampino, Cececotto va avanti per la sua strada senza paura:
“Quando sono arrivato a Ciampino c’era già una seconda squadra della città e non ho mai avuto paura del confronto. Noi eravamo considerati ‘quelli del cimitero’ e tutti erano convinti che non saremmo arrivati lontani. Come al solito, li abbiamo smentiti con i fatti; ancora oggi la concorrenza non ci spaventa, anzi: aiuta a migliorarsi, a stare sempre sul pezzo, e non a caso quest’anno siamo cresciuti molto. Ci sono stati nuovi innesti a livello societario e anche nei quadri tecnici, con tanti allenatori che hanno fatto carte false per essere dei nostri e stanno lavorando con grande entusiasmo”.

Tra di loro, anche Mirko Granieri, che ha preso le redini della prima squadra: “Ho voluto fortemente questo allenatore perché mi piace il suo modo di fare. Ama lavorare in silenzio, non va mai sopra le righe, è un ragazzo che si impegna e fa lavorare tanto la squadra dal punto di vista tecnico e tattico. Sono certo che potrà far bene”.

E se a dicembre questo Città di Ciampino dovesse trovarsi nelle zone alte, come reagirebbe Tonino Cececotto?
“Chiedetelo a Moroncelli! (Ride, ndr). Scherzi a parte, sicuramente non partiamo con l’obiettivo di primeggiare, la nostra intenzione è di fare un campionato positivo continuando a valorizzare i nostri giovani. Ad oggi sono saliti dalla ‘cantera’ ragazzi come D’Avino, Solfiti, Angi e mio figlio Cececotto, ma sono sicuro che toccherà presto ad altri perché sul gruppo dei 2001 è stato fatto un grande lavoro. Queste per noi sono le soddisfazioni più grandi, quelle dalle quali vogliamo ripartire per questo nostro secondo ciclo”.