La Polisportiva Città di Ciampino comunica ufficialmente che nella stagione 2018-2019 non iscriverà la prima squadra al campionato di Eccellenza, e lo fa attraverso le parole rilasciate dal presidente Antonio Paolo Cececotto all’edizione odierna de Il Messaggero.
“Da oggi ci concentreremo ancora di più sul settore giovanile. Le forze che abbiamo profuso per la prima squadra le riverseremo sui giovani, che sono il futuro del calcio non professionistico. Andiamo avanti con la Juniores e tutte le altre categorie. Abbiamo cinque squadre d’élite e queste diventeranno le nostre prime squadre. Siamo saliti dalla Seconda Categoria alla serie D, ma non è importato a nessuno. Soltanto la famiglia De Santis, attraverso i supermercati Dem, ci ha supportati in quanto è stato fatto finora. Per il resto, da altre forze economiche e politiche solo parole”.
Il Città di Ciampino lascia dunque l’Eccellenza, ma non lascia certamente il calcio. “Sia io che Alessandro Fortuna viviamo con molta tranquillità questo momento perché la gente ha capito la nostra posizione. Basta pensare che la Scuola Calcio è già a quota 200 iscrizioni e se qualcuno pensava che lasciandoci saremmo finiti male, beh si è sbagliato”.
Di seguito il testo dell’intervista di Roberto Avantaggiato pubblicata su Il Messaggero di lunedì 16 luglio in cui il presidente Cececotto spiega dettagliatamente le motivazioni che hanno portato a questa scelta.
La scelta non è stata facile. Lunga, ponderata, condivisa con l’altro presidente Alessandro Fortuna, ma inevitabile. “Continuare con una prima squadra senza avere obiettivi non aveva più senso. Soprattutto in questo momento in cui il calcio dilettantistico ha bisogno di riforme, di rivedere alcune situazioni”. Antonio Cececotto, anima e fondatore del Città di Ciampino, ha deciso, insieme alla persona che più di ogni altro gli è stato vicino in questi anni, di voltare decisamente pagina: niente prima squadra, niente Eccellenza. “Abbiamo mandato la comunicazione in Federazione, dopo aver valutato con Alessandro il da farsi. C’erano state prospettate alcune soluzioni, società che voleva fondersi con noi, gente che chiedeva di gestire la prima squadra. Ma non avrebbe avuto senso: a Ciampino di una prima squadra di calcio non interessa niente a nessuno”.
Una motivazione forte, quella che ha spinto Cececotto e Fortuna a dire basta, dopo nove anni dall’aver creato un club diventato un fiore all’occhiello del panorama laziale. “Siamo saliti dalla Seconda Categoria alla serie D, ma non è importato a nessuno. Soltanto la famiglia De Santis, attraverso i supermercati Dem, ci ha supportati in quanto è stato fatto finora. Per il resto, da altre forze economiche e politiche solo parole”. Il Città di Ciampino lascia dunque l’Eccellenza, ma non lascia certamente il calcio. “Io e Alessandro ci concentreremo ancora di più sul settore giovanile. Le forze che abbiamo profuso per la prima squadra le riverseremo sui giovani, che sono il futuro del calcio non professionistico. Andiamo avanti con la Juniores e tutte le altre categorie. Abbiamo cinque squadre d’élite e queste diventeranno le nostre prime squadre. Credo sia giusto dire basta con rimborsi che sono stipendi, con calciatori che vivono di questo calcio. Si deve tornare ad essere dilettanti, investendo sulle strutture e la formazione dei giovani calciatori”, spiega il presidente del Città di Ciampino, che è già concentrato sulla sua nuova dimensione. “Sia io che Alessandro viviamo con molta tranquillità questo momento perché la gente ha capito la nostra posizione. Basta pensare che la Scuola Calcio è già a quota 200 iscrizioni e se qualcuno pensava che lasciandoci saremmo finiti male, beh si è sbagliato”. Il City dunque resta, al di là di campionati e persone. “Sì, è così. Sappiamo che quello che abbiamo fatto noi in nove anni renderebbe orgoglioso chiunque. E noi siamo orgogliosi di aver creato una struttura esemplare e una società modello. Possiamo farci da soli i complimenti per essere arrivati dove siamo arrivati. Qualche rammarico? Sì, uno solo: non poter lavorare con una persona come Giordano Moroncelli, che giustamente cerca stimoli calcistici diversi”.